C'era una luce cupa, pioviggine e cielo senza contorni questa mattina. Ma i ragazzi, puntualissimi, li ho trovati tutti sul pullman, pronti a partire.
La pioviggine ci ha lasciati, lungo la strada, già prima di Palaia.
E quando, alle 9,30, in perfetto orario sul nostro programma, quando siamo arrivati a Villa Saletta, verso sud, verso la giornata che ci aspettava, il cielo sembrava aver voglia di aprirsi.
Anche se, passeggiando per la fattoria, presto ha cominciato a cadere una pioggia sottile.
Il pullman ha ripreso il viaggio, e subito si è lasciato dietro la pioggia.
Alle 10,40 siamo arrivati alla nostra seconda tappa, le colline tra Cedri e Villamagna.
Le colline di argilla verdeggiano appena, di grano seminato, qua e la chiazzato dai residui dell'eccezionale nevicata della scorsa settimana. Qui, lungo i bordi delle strade ce n'è ancora un po', e giochiamo anche a tirarcela.
Facciamo due brevi soste per fotografare il paesaggio che ci si apre attorno, tra Volterra e Montefoscoli, tra Montaione e Montecatini val di Cecina.
Ripartiamo, ci lasciamo Volterra sulla destra, ed entriamo nel senese, con i residui della neve sempre più evidenti e spessi.
E' quasi mezzogiorno quando scendiamo a Casole d'Elsa.
Il nostro piccolo pullman si ferma in piazza, davanti alla Collegiata. Spuntino e quattro passi lungo i vicoli del borgo.
Stradine ordinate e pulite, con i selciati ben curati. Facciate dignitose, abbellite ed ingentilite da vezzi floreali o ornamenti in ceramica.
Venendo da San Miniato, ci fa un po' impressione come abbiano saputo curare e valorizzare questo piccolo paese.
Alle 13,30 siamo a pranzo a Frosini. Pane e bruschette con affettati e formaggi.
Alle 14,45, leggermente in ritardo sulla nostra tabella di marcia, osta al Ponte della Pia.
Un ponte in pietra, a schiena d'asino, sul torrente Rosia, affluente del fiume Merse.
Scendiamo nell'alveo, in gran parte ricoperto di neve. Ci avviciniamo un po' tutti all'acqua. Io troppo, tanto che ci infilo dentro una gamba.
Sostiamo per più di mezz'ora. Ci giriamo attorno, e lo attraversiamo più volte il ponte. Sul lato opposto, il bosco, di alberi spogli che si ergono su muschi e licheni.
Alle 15,45, dopo una brevissima sosta per far vedere ad uno dei ragazzi del corso come è fatto un impianto Biogas, fermandoci vicino Sovicille, arriviamo sulle risaie a sud di Bagnaia, sul Merse. C'è un'Airone bianco, ma sia alza in volo prima ancora che qualcuno riesca ad avvicinarsi.
Alle 16,15 altra sosta a fotografar "l'acqua che corre". Siamo sul fiume Merse, sotto il colle di Monticiano.
Qui c'eravamo fermati anche lo scorso anno, nella prima uscita fotografica del precedente corso. Ma la nevicata qui deve essere stata devierò pesante. Ci sono alberi rotti dappertutto, e lungo in greto la situazione è tale che il luogo è quasi irriconoscibile.
Si fatica ad arrivare al fiume.
Alle 17,00 siamo all'Abbazia di San Galgano, in anticipo sul programma.
Ci dividiamo in due gruppi. Uno saliamo fino al Montesiepi per vedere la spada nella roccia, gli altri vanno direttamente all'Abbazia.
Alle 17,40 siamo tutti dentro l'Abbazia per la foto di gruppo, e quando poco dopo si accendono le luci che illuminano l'interno, stupiti dell'atmosfera, tutti si mettono a scattare foto a volontà.
Sono le 18,30 quando risaliamo sul pullman per fare ritorno a San Miniato.
Stanchi, bagnati ed infreddoliti, ma soddisfatti.
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