E' la porta sud del Montefeltro, lungo l'antica via consolare Flaminia, la principale arteria consolare che attraversava l'Appennino e univa Roma con Rimini e i territori a nord del Rubicone.
Fino al 1287 la città dominava la valle dal promontorio della Banderuola, quando, sotto lo Stato della Chiesa, la città venne rasa al suolo da un incendio scoppiato durante la guerra tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini.
Per volontà del papa Niccolò IV la città fu riedificata nella piana sottostante a partire dal 1289 e venne rifondata con il nome di S. Angelo Papale, grazie anche al contributo di 57 città dello Stato Pontificio, tra queste anche la mia Amandola, come testimoniano gli stemmi presenti nel salone del Palazzo Pubblico, sede del Municipio di Cagli.
Il Municipio si affaccia su Piazza Matteotti, l'antica piazza Maggiore, dove, da 25 anni, la seconda domenica d'agosto di ogni anno si disputa il Palio Storico "Giuoco dell'Oca".
Per arrivare fin qua, dalla Toscana, sono passato per Arezzo, i prati di Palazzo del Pero imbiancati da una leggerissima spruzzata di neve, il Tevere attraversato a Città di Castello, le case di pietra bianca di Gubbio, la vecchia e la nuova Flaminia che si intrecciano dentro la gola del Burano.
Come sono uscito dalla galleria della contessa, entrando in territorio marchigiano, il vento si è sostituito al gelo immobile delle terre d'Umbria.
Piazza Matteotti era spazzata da un vento gelido e tagliente, che teneva la gente sulle porte di case e negozi, a salutarsi da una parte all'altra della piazza.
Nessun commento:
Posta un commento