Il primo spettacolo, è una sorta di saggio di fine corso del suo ultimo laboratorio "intensivo". Un gruppo di ragazzi che hanno seguito un corso serrato, tutto in una settimana, e stasera, con il pubblico seduto lungo la stanza, corre, danza e recita.
Il secondo spettacolo è la prima tappa dell’ ACTOR’S STUDIO, un percorso fatto di monologhi nuovissimi, inediti o mai tradotti o presentati in Italia.
Il titolo è BAGLADY, ed è interpretato da Laura Bencini.
E' la storia di una senza tetto, che un po' con lucidità e un po' con senile follia, ci racconta la sua storia.
L'allestimento cambia. L'attrice è al centro di uno spazio metafisico, uno spazio senza spazio. Una quinta di tre lati, di stoffe bianche tese, ed il pubblico assiepato, stretto su tre file di sedie ed altri su cuscini o semplicemente sul pavimento davanti all'attrice.
Lei scivola leggera, con le parole, attorno alla sua storia, al suo passato, per poi scagliarsi contro il suo presente.
Mulinando in aria il suo cibo, e una catena che la tiene legata a qualcosa che non sa più neppure lei cosa, e dove.
Ci arrivano sulla fronte le briciole, e le gocce d'acqua che che schizzano dai suoi capelli, e lo sferracciare della catena roteata e sbattuta con cruda e reale violenza.
Con le foto mi sono fermato all'incipit dello spettacolo.
Il campo era dell'amico fotografo Nicola Cioni, con il quale ho incrociato l'obiettivo più volte.
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