Arrivo di corsa a Siena, per un convegno in Santa Maria della Scala.
Pioviggina, sulle pietre del selciato di via dei Banchi di Sopra. Ombrelli e persone affollano la strada.
E' il primissimo pomeriggio, e nonostante la pioggia, la luce è interessante,
Filtrata e riflessa dai mattoni e dai marmi degli edifici.
Il convegno si allunga nella sera senese, e quando esco la pioggia è cessata, lasciando nell'aria una leggera nebbia.
Nebbia che, entrando in piazza del Campo, è più evidente, "mangiandosi" la Torre del Mangia.
L'atmosfera è suggestiva, l'aria umida ma non eccessivamente fredda.
La piazza è viva, attraversata, ma anche assaporata in brevi soste, o con il semplice rallentamento dei passi.
La storia di Siena è passata di qui, su piazza del Campo, luogo unico al mondo.
Dalla particolarissima conformazione del terreno, che fa della piazza una grande conchiglia concava, alla pavimentazione in mattoni rossi disposti a spina di pesce, divisa a raggiera da nove strisce di travertino, su cui spicca il candido marmo della celebre Fonte Gaia.
Il Palazzo Comunale, qui è insolitamente costruito nella parte più bassa della piazza, con la Torre del Mangia, sottile e altissima.
La piazza prende forma sul finire del Duecento, su uno spazio da tempo utilizzato per fiere e mercati e situato al crocevia di strade importanti.
Quando fu costruita la pavimentazione, risalente alla prima metà del Trecento, la piazza riusciva a contenere l'intera popolazione di Siena, che qui si riuniva per assistere a spettacoli, tornei, corse di bufali e di tori.
Non ho il cavalletto, così mi trovo a dover scegliere un po' i miei soggetti, le mie inquadrature, per poter fotografare con un po' di successo anche a mano libera.
Devo usare tempi lunghi, ma qualcosa che riesce a soddisfarmi, viene fuori...
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