mercoledì 26 gennaio 2011

muro pulito, popolo muto


Stamani, prima di farmi la barba, ho controllato la posta.
C'era una "comunicazione" di un'amica.
Si trattava dell'appello/editoriale di Concita de Gregorio, sul giornale di cui è direttrice, l'Unità.
Ve ne consiglio la lettura.
http://concita.blog.unita.it/le-altre-donne-1.266857

Ho messo in relazione la barba da fare, con la lettura della "comunicazione", perché mentre mi radevo, pensando alle cose da fare per il resto di questa settimana, ed in particolar modo ad una stalla che dovrò andare a visitare nei prossimi giorni, mi è venuto in mente il ricordo di un'altra visita.
Un paio di anni fa, una stalla appena fori Lodi. Una cascina dell'ottocento, ammodernata per ospitare una allevamento di circa 1.000 vacche da latte, con una sala mungitura che poteva essere la plancia di comando di un'astronave Romuliana.
La stalla è gestita da due fratelli poco più che quarantenni, con le rispettive famiglie.
Parlando, siamo entrati nel tema delle distanze operative per la gestione dell'approvvigionamento della stalla e degli spandimenti dei liquami.
Alla domanda se riuscivano a far tutto entro un raggio di 10 km, la risposta fu quasi immediata.
Certo, da qui al Bennet ci sono sono 9,7 km, e noi facciamo tutto prima!—.
Il Bennet?—, gli abbiamo chiesto...
Ma certo. Il centro commerciale all'uscita dell'Autostrada. Ci andiamo spesso, anche domenica scorsa...
Proprio, quel giorno, mi ricordo, alla radio avevano dato la notizia che erano stati arrestati alcuni ragazzi emiliani con l'accusa di ricostruire una cellula terroristica.
Tra chi misurava il suo mondo attraverso la distanza tra la propria casa ed il centro commerciale dove andava con la famiglia le domeniche, e chi si metteva ancora in gioco per delle idee, anche se sviluppate e promosse in maniera assolutamente sbagliata, non faccio fatica ad esprimere la mia simpatia.

Sabato scorso sono stato a vedere il film di Antonio Albanese, "Qualunquemente".
Ho riso, con gusto e con piacere, per molta parte del film. Ma poi, ad un certo punto, ho smesso. Mi è entrata dentro una forte inquietudine. Il finale, poi, è stato troppo reale, e vero, per poterne ridere...

La foto di questo post l'ho scattata domenica scorsa, durante la passeggiata fotografica, in Piazza dei Cavalieri, a Pisa.
In questi anni certa televisione ha "pulito" molti, forse troppi cervelli.
Molti, forse troppi, costumi sono stati sdoganati, normalizzati, digeriti e "venduti".
Così, adesso, abbiamo un popolo muto?
A me, questo popolo, più che altro mi sembra "sordo", disinteressato.

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