Nel mese di luglio di settant'anni fa, la Toscana a sud dell'Arno veniva liberata dall'occupazione nazifascista dalle truppe alleate.
Si stanno susseguendo, e si susseguiranno, tutta una serie di piccoli eventi.
Luogo e cornice dove si è svolto l'evento, è la magnifica terrazza del Circolo ARCI di Cigoli.
Giuseppe Gori, semplice calzolaio, come tanti cigolesi di allora, è un martire della lotta antifascista, che scomparve, a seguito della malattia contratta durante i durissimi anni di carcere a cui era stato condannato per la sua attività di propaganda comunista e contro il regime fascista, all’indomani della Liberazione.
Lo spettacolo è organizzato insieme alla casa di produzione “La Conchiglia di Santiago”, di Andrea Mancini, che è anche l'estensore del testo, il registra ed un uno degli interpreti, assieme all’attrice Monica Mori, accompagnati da Marzio Matteoli, che ha eseguito alla chitarra alcune canzoni scritte per l’occasione, ispirandosi alle poesie di Gori.
La scenografia è stata curata dall'amico Mario Rossi Maglietta, che ha ricreato la cella del carcere e la sua bottega da calzolaio.
Ricordo di aver contribuito anch'io, in passato, a questa attività di riproposizione della memoria.
Vent'anni fa con la rappresentazione di uno spettacoli di burattini che raccontava la storia del Gori, e qualche anno dopo, la collaborazione alla realizzazione del libro dell'amico Delio Fiordispina, dal titolo "Giuseppe Gori e compagni".
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