Lo scorso sabato 17 maggio è stata inaugurata una struttura di supporto allo scavo archeologico di San Genesio, che farà da ingresso e sala espositiva nel futuro Parco archeologico.
Lo scavo archeologico, iniziato il 17 giugno 2001, è stato realizzato da un gruppo diretto dal prof. Francovich e dal prof. Cantini, per conto del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università di Siena, Area di Archeologia Medievale.
L’indagine ha interessato l’area immediatamente adiacente alla cappella di S. Genesio, all’incrocio fra la via Tosco Romagnola Est e Via Capocavallo, nel territorio del comune di San Miniato, che le fonti indicavano come il luogo dove era ubicata la pieve di vicus Uualari, poi borgo San Genesio.
Trovandosi lungo la via Francigena, all'incrocio tra essa e l'antica strada romana Quinctia che collegava Fiesole con Pisa, San Genesio ebbe un ruolo decisivo non solo per la storia del territorio sanminiatese, ma anche per quella toscana, perché, grazie alla sua centralità, era luogo privilegiato, e frequentato, per diete e concili indetti dai rappresentanti del potere regio come di quello spirituale.
L’intervento ha avuto origine per una serie di ritrovamenti casuali, a seguito di alcune attività di sbancamento per la realizzazione di infrastrutture private. Su segnalazione di un volontario del Gruppo Archeologico di Montelupo, si era potuto constatare che le ruspe avessero portato alla luce numerose sepolture e rasato alcune strutture in muratura.
Preliminarmente allo scavo vero e proprio vennero realizzate delle ricognizioni di superficie del territorio circostante la cappella e alcune campagne di magnetometria. Queste ultime hanno segnalato la presenza di numerose anomalie che poi si sono rivelate corrispondere a muri sepolti, ad un grande fossato e ad una casa con pareti di fine IV-inizi III secolo a.C.
A seguito di queste prime attività di ricerca, grazie anche all’interesse dell’Amministrazione Comunale di San Miniato, che ha in parte finanziato le indagini, è stata realizzata la prima campagna di scavo, che si è svolta nell’estate del 2001. A questa ne sono seguite altre cinque, che hanno visto la partecipazione di numerosi studenti e laureati di varie Università italiane e straniere, ai quali si sono affiancati alcuni volontari del Gruppo Archeologico di Montelupo.
Dal 2009 la direzione dello scavo è passata a chi scrive come Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Scienze Archeologiche.
Oltre alla struttura di supporto allo scavo è stato presentato anche un primo percorso di visita ai resti archeologici della pieve di San Genesio, che non si affida ai tradizionali pannelli ma a un sistema di realtà aumentata e QR code che permette di visualizzare su uno smartphone o un tablet le ricostruzioni delle strutture semplicemente inquadrando i resti delle loro fondazioni, oltre ad avere accesso a immagini e informazioni aggiornabili in tempo reale.
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