Per fortuna ho amici le cui qualità sono tali che riescono a costituire quel tipo di ingredienti che riescono a fare di un risultato una cosa eccezionale.
Ieri, nel terso pomeriggio, l'amico Michelangelo, fabbro de La Serra, è arrivato con il supporto del cartellone appena realizzato. Gli amici Giovanni e Mario mi hanno guatato a montare il telaio su cui fissare il cartellone sul quale, intanto, io e l'amico Ivo, stavamo incollando il 6x3 che ho realizzato, con l'aiuto dell'amica Irene, per festeggiare il 25 aprile, anniversario della liberazione dal nazifascismo.
Questa mattina, grande festa a San Miniato Basso.
Il mercatino in Piazza della Pace e le vie limitrofe, la banda che sfila per le vie del paese, e la gente in corteo dietro al tricolore.
Il corteo ha sfilato poi lungo la statale, fino alla chiesa, dove, alla base del campanile, è posta un lapide con i nomi dei parrocchiani, civili e militari, che hanno perso la vita durante la seconda guerra mondiale. Con il parroco don Niccolai che ne legge l'elenco dal libro di cui ne ha curato la realizzazione.
Il corteo ha poi fatto ritorno "sul ponte", per la cerimonia finale in piazza 25 aprile.
Marzia Bellini, presidente del Consiglio Comunale di San Miniato presenta la cerimonia, e poi da la parola a Vittorio Gabbanini, il Sindaco di San Miniato.
Che, a mia insaputa, mi chiama al microfono per raccontare e spiegare il "cartellone".
Lo ringrazio e dico che l'ho realizzato su suo invito.
Poi racconto che l'ho potuto realizzare grazie a degli amici che si sono prestati con passione e piacere.
Spiego che ho voluto rappresentare la festa per una libertà conquistata e ancora da conquistare. La scena realizzata esorta ad andare "tutti avanti".
Avanti tutta verso la giustizia sociale, l'emancipazione, la democrazia, la liberazione dalle oppressioni del passato, verso la libertà, per ciascuno, di creare il miglior futuro possibile.
Così ho raccolto un "manipolo di liberatori" guidati da Garibaldi, il primo liberatore, composto da camicie rosse-partigiani, alla guida ed al seguito di un trattore d'epoca.
Sciolgo tutti gli anacronismi, spiegando che anche il trattore è un liberatore, un mezzo di libertà, per aver liberato i contadini da tante fatiche, e per aver permesso loro di avere un futuro decisamente migliore.
In una scena completata da popolo, un'Italia in vesti candide e una schiera di giovani generazioni, che ricevono la libertà di poter fare secondo le proprie aspirazioni.
Avanti tutta verso la giustizia sociale, l'emancipazione, la democrazia, la liberazione dalle oppressioni del passato, verso la libertà, per ciascuno, di creare il miglior futuro possibile.
Così ho raccolto un "manipolo di liberatori" guidati da Garibaldi, il primo liberatore, composto da camicie rosse-partigiani, alla guida ed al seguito di un trattore d'epoca.
Sciolgo tutti gli anacronismi, spiegando che anche il trattore è un liberatore, un mezzo di libertà, per aver liberato i contadini da tante fatiche, e per aver permesso loro di avere un futuro decisamente migliore.
In una scena completata da popolo, un'Italia in vesti candide e una schiera di giovani generazioni, che ricevono la libertà di poter fare secondo le proprie aspirazioni.
A quanto pare il "cartellone" ha avuto un grande, straordinario successo.
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