E' confermato, sogno e realtà sono due cose diverse.
A volte accadono cose strane, come ad esempio, che una sera una persona, tornando da Milano, arriva alla stazione di Firenze alle dieci di sera, come peraltro a fatto altre volte, e si accorge, quella sera ma mai prima, che sul binario di fianco sta per partire un treno che viaggerà tutta la notte, e al mattino dopo ci si sveglia a Vienna. E magari gli viene il pensiero, il desiderio di salirci sopra e partire.
Poi accade che appena due soli giorni dopo incontra persone, che gli parlano di impianti e di progetti, e che alla fine dell'incontro lo invitano a far visita a tutto ciò, e guarda caso che tutto ciò si trova a poche decine di chilometri da Vienna.
Ed ecco che a distanza di poco più di una settimana, questa persona si trova, poco prima delle dieci di sera ad aspettare per quel treno per salire sopra a quel desiderio, nato così, dal nulla, da una particolare combinazione.
Lui si trova lì, magari dopo aver corso per la strada, ad essere pronto con un po' di giusto anticipo. Ma poco dopo sul tabellone, di fianco alla scritta Wien (Vienna), un annuncio di ritardo di 30 minuti.
Il treno, per via del vento che ha fatto disastri lunga linea, parte da Firenze con 90 minuti di ritardo.
La cabina è pulita, profuma un po' d'antico, gli portano lenzuola cuscino e coperta. Si sistema il lettino, quello in alto, chiude e si addormenta quasi subito. Dopo il primo sonno però farà il conto delle stazioni, in un dormi veglia accompagnato da tanti rumori.
Albeggia che dal finestrino vede la neve. Si alza che sono le 7 e va in bagno. Più tardi esce nel corridoio, conversa, il treno è ritardo ma nessuno sa quanto. Sente un annuncio che dice che la prossima fermata è Leoben. Lui guarda l'orario del treno e vede che la fermata era prevista per le 6,25, guarda il suo orologio e vede che segna le 8,35. Il ritardo è superiore alle due ore. Capisce che farà tardissimo al suo appuntamento.
In pochi minuti decide una soluzione alternativa. Abbandonare il treno per Vienna, abbandonare il desiderio, scegliere la necessità reale di essere puntuale al suo appuntamento e lasciare sfumare il sogno.
Così a Vienna non ci arriverà mai. Scende a Leoben, a 160 km da Vienna.
Ha visto che con un altro treno può raggiungere Graz, dove, all'aeroporto, può prendere un'auto a noleggio per andare al suo appuntamento, a Gussing, al quale quasi sicuramente arriverà in ritardo.
Così il suo viaggio si sta trasformando in una avventura. Ha pochi minuti di tempo. Riesce a fare il biglietto per Graz e prendere il treno. Cambia a Bruck an der Mur. Sul treno per Graz il controllore gli dice che la linea è interrotta.
Dopo qualche stazione fanno scendere tutti, li fanno salire su di un pullman, pochi chilometri e poi di nuovo in treno, che sembra proprio lo stesso da cui era sceso.
Intanto, domandandosi cosa lo aspetta ancora, lui si vede un po' di Austria. Verde e opaca sotto un cielo grigio.
Arriva a Graz che sono le 10,15. Sale su di un taxi, e si fa portare all'aeroporto della città.
Dopo un po' di autostrada, senza caselli ma non gratuita, inizia a percorrere strade di campagna, dove anche i camion arrivano a superare i 90 km/h.
Alla fine è riuscito ad arrivare con soli 12 minuti rispetto all'orario dell'appuntamento.
Dopo la visita, lo portano a pranzo in un ristorante che si trova dentro al Castello di Gussing costruito nel 1157, è il più antico castello della Burgenland ed è il simbolo della regione. La leggenda narra che la famiglia Batthyány ne diventò proprietaria nel 1524 vincendolo ai dadi.
Gli fanno mangiare, tra le altre cose, un'anatra al forno, accompagnata da bietola rossa e una palla di patate e gelatina.
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