domenica 25 agosto 2013

due saponette rosse di tritolo



"Due saponette rosse di tritolo", è il titolo dello spettacolo in memoria dell'Eccidio del Padule di Fucecchio messo in scena, ieri sera sulle scalinate della collegiata di Fucecchio, in piazza Vittorio Veneto, da Firenza Guidi, con la sua compagnia di attori provenienti dai suoi laboratori di Elan Frantoio.



Come ormai Firenza ha abituato me i suoi molti frequentatori ed estimatori, anche in questo spettacolo mischia letture di voci narranti, ad una recitazione di grande movimento, che riempie lo spazio scenico con l'aiuto di luci e suoni che proiettano la scena oltre lo spazio fisico dove esse si svolge.




La scalinata della chiesa della collegiata diviene, nel movimento e nell'accadimento scenico, il Padule di Fucecchio, con le sue alberete, i canneti, gli argini dove sono messi all'asciutta i barchini, dove si prova a scappare alla furia omicida delle truppe tedesche che rastrellano ogni palmo della campagna.





Costruito su di un'incalzante drammaturgia a flashback, lo spettacolo è un canovaccio di ricordi, di testimonianze e di racconti in prima persona delle vittime stesse, che si intrecciano ai giochi "pericolosi" di un gruppo di ragazzi, che a guerra finita trasformano in strumenti di gioco i residui bellici.







Residui che anche dopo la guerra continueranno a fare vittime, o provocare gravi mutilazioni e ferite, ma che saranno ugualmente strumento di "gioco". Come a testimoniare che il passaggio della guerra aveva profondamente modificato il senso stesso, ed il suo valore, della vita. Tanto che ormai, la vita la si poteva rischiare anche solo per gioco.






Iniziando il suo spettacolo-memoria, dal gioco innocente dei bambini Firenze Guidi ricostruisce il tessuto di un passato ancora vivo e da rivivere.





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