Quando mi capita di vedere qualche città dall'alto, da una collina, o meglio ancora da uno dei suoi edifici più alti, mi tornano in mente i viaggi immaginari della mia adolescenza.
Quel punto di visione, di prospettiva, in cui le macchine diventavano ad i miei occhi di bambino, macchie colorate, era per me l'inizio di un viaggio interplanetario, di fantasia.
Iniziavo a volare, nella mia immaginazione quelle macchie presto diventavano punti, e poi niente, assolutamente niente.
Quando da piccolo salivo in cima a delle torri, campanili, semplici palazzi, gettavo lo sguardo sotto, ed immaginavo di essere all'oblò di un razzo, e di vedere le città scomparire sotto me....
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