Arcidosso è arroccato su un’altura, lungo le pendici del Monte Amiata, dalla quale domina i sottostanti territori, offrendo la vista di montagne, di colline e del mare.
"Un prodigioso scrigno dove si conservano memorie millenarie abbarbicate allo strato di lava sceso trecentomila anni fa".
Nel corso dei secoli con un impegno assiduo e paziente l’uomo ha plasmato il paesaggio della montagna amiatina estendendo la coltura del castagno fin dove possibile. Soprattutto nel versante occidentale dell’Amiata grandi spazi boschivi sono stati trasformati in veri e propri frutteti. Durante la “castagnatura” i frutti venivano raccolti e “capati”, cioè selezionati, in base alla loro pezzatura.
Le castagne più belle e più grosse venivano vendute fresche, mentre quelle più piccole venivano trasferite nei metati o “seccatoi” per essere essiccate.
Nella fascia del Castagno si incontrano numerosi seccatoi, alcuni dei quali molto ben conservati, testimonianza della passata pratica di seccare le castagne.
Il seccatoio rappresentava il luogo in cui si completava il ciclo produttivo della castagna.
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