venerdì 28 dicembre 2012

un film di Giovanna Taviani, girato a San Miniato


Oggi e domani, San Miniato, farà da scenografia ad un film che viene girato sotto la regia di Giovanna Taviani, figlia di Vittorio.
Il titolo ancora non c'è. Su di un foglio sul tergicristallo delle auto della troupe si legge: "Bruto a San Miniato", ma sul ciak c'è scritto (più o meno), "dall'inferno di Scampia alla Toscana di Dante".
Ma il titolo, spesso, per un libro, come per un film, è l'ultima cosa.


Il film ha per protagonista Salvatore Striano, detto Sasà, napoletano, con alle spalle otto anni di carcere dove ha speso frequentando corsi di recitazione, oggi è un attore professionista.

E' stato il "Bruto", di "Cesare deve Morire", dei fratelli Taviani, padre e zio di Giovanna.
Nel film si racconta di lui.


L'amico Andrea Mancini, che con la sua "Conchiglia di Santiago", partecipa alla produzione del film, mi aveva avvertito giorni addietro con una mail delle riprese.
Ieri sera l'ho sentito per telefono, e mi ha informa che stamani le riprese si svolgono sul prato della Rocca.

Arrivo sul prato della Rocca che Giovanna sta istruendo, su come recitare le proprie scene, gli amici Enzo e Lisandro, animatori del Comitato Giuseppe Gori, di Cigoli, che  nel film recitano se stessi, ricordando la vita e la figura del Gori, antifascista e partigiano.



Poi si spostano sul muretto di fianco alla Rocca, quello che si sporge sulla cattedrale.





Sullo sfondo le colline della Valdegola, con il campanile di Moriolo, e, ancora più dietro, la collina della mia Pierino.






Provano e riprovano più volte la scena.

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