Oggi e domani, San Miniato, farà da scenografia ad un film che viene girato sotto la regia di Giovanna Taviani, figlia di Vittorio.
Il titolo ancora non c'è. Su di un foglio sul tergicristallo delle auto della troupe si legge: "Bruto a San Miniato", ma sul ciak c'è scritto (più o meno), "dall'inferno di Scampia alla Toscana di Dante".
Il film ha per protagonista Salvatore Striano, detto Sasà, napoletano, con alle spalle otto anni di carcere dove ha speso frequentando corsi di recitazione, oggi è un attore professionista.
E' stato il "Bruto", di "Cesare deve Morire", dei fratelli Taviani, padre e zio di Giovanna.
Nel film si racconta di lui.
E' stato il "Bruto", di "Cesare deve Morire", dei fratelli Taviani, padre e zio di Giovanna.
Nel film si racconta di lui.
L'amico Andrea Mancini, che con la sua "Conchiglia di Santiago", partecipa alla produzione del film, mi aveva avvertito giorni addietro con una mail delle riprese.
Ieri sera l'ho sentito per telefono, e mi ha informa che stamani le riprese si svolgono sul prato della Rocca.
Arrivo sul prato della Rocca che Giovanna sta istruendo, su come recitare le proprie scene, gli amici Enzo e Lisandro, animatori del Comitato Giuseppe Gori, di Cigoli, che nel film recitano se stessi, ricordando la vita e la figura del Gori, antifascista e partigiano.
Arrivo sul prato della Rocca che Giovanna sta istruendo, su come recitare le proprie scene, gli amici Enzo e Lisandro, animatori del Comitato Giuseppe Gori, di Cigoli, che nel film recitano se stessi, ricordando la vita e la figura del Gori, antifascista e partigiano.
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