giovedì 1 novembre 2012
ci sono giorni...
Ci sono giorni, certe feste comandate, certi momenti in cui devi per forza far i conti con i ricordi, certi ricordi.
Allora capita che quei ricordi vengono presto offuscati, e non dalla smemoratezza, anzi.
Spesso neppure dall'emozione.
E' invece la una voragine ad inghiottirli. Una voragine che ha più la forma del gorgo, che si trascina giù tutto, nel vuoto.
Già, è proprio questa sensazione di vuoto che annienta tutto, e vuole essere riempito.
A settembre ero sceso alla vecchia casa di San Miniato Basso. Avevo da prendere dei pannelli per realizzare il plastico per la maratona di Pierino.
Tra i vecchi legni trovai un grosso pannello di truciolare rivestito in nero.
Non mi ricordo come era arrivato lì, ma mi ricordo che il mio babbo, come lo vide se lo fece girare in mano, lo osservò e poi disse:
—Con questo ci verrebbe un bel piano per un tavolo.—.
Passò il tempo, e quel pannello nero rimase lì, in attesa.
Lo scorso settembre me lo portai su a Pierino, e lo misi in capanna.
Oggi l'ho visto, e i certi ricordi di certe feste comandate, mi ci hanno portato occhi ed attenzione.
L'ho preso in mano, rigirato, misurato, e riposto.
Poi ho preso alcuni piccoli correnti, recuperato delle tavole che avevo usato per altre cose, poi dismesse, e ho cominciato a tagliare ed inchiodare.
Poi ho ripreso il pannello nero, ed ho sagomato due ripiani per un tavolo con ripiano che ho costruito per tenere in ordine la mia capanna degli attrezzi.
Costruire con il legno, mi permette di riempire ogni vuoto...
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