giovedì 7 giugno 2012

il fascino delle aie


Avrei voluto aver un po' più di tempo.
Poter dedicare la giusta attenzione ad un pezzo della mia storia, ad un progetto che mi frulla in testa da tempo.

Ma stasera non potevo farne a meno.
Oggi ne ho vista, un'altra. Oggi ne ho fotografata un'altra.

Io sono cresciuto giocando ogni giorno su di un'aia.
Correndovi attorno, o stando seduto, spesso tutto sudato, sul suo muretto, magari di spalle alla tramontana.
Io sono cresciuto su di un'aia che adesso non c'è più.

Oggi ero dalle parti di Reggio Emilia, tra Zurco e Sesso, e non ho potuto fare a meno di fermarmi, e fotografare una affascinante aia mattonata, che aveva come quinta un casolare tinteggiato di rosso porpora.


Stasera eccola qui, sul mio blog, quell'aia di oggi.
E l'ho voluta mettere assieme ad alcune aie della campagna di San Miniato.




Ma anche assieme ad un'aia lontana mille e più chilometri.
Un'aia fotografata all'inizio dello scorso maggio, a pochi chilometri da Gerona, in Catalogna.
Già, perché fino al secolo scorso, anche lì operava una civiltà contadina che lavorava la terra più o meno allo stesso modo, con attrezzi simili e con riti quasi identici a quelli che caratterizzavano le nostre campagne.


Prima o poi metterò mano a questo mio progetto.

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