domenica 22 aprile 2012

vi racconto una storia, cercando del buon senso


Adesso vi racconto una storia.
Partirò dal prologo, dato che ogni storia, alla fine, non è altro che un ramo di un'altra storia, già conclusa o in corso che sia.
Viene semplicemente dopo...


Il 27 marzo scorso, qui a Pierino, Pallina ha partorito quattro gattini. Due in giardino, davanti agli occhi miei di Agnese, ed altri due dentro la capannina, nello scatolone dove è solita dormire, e dove aveva portato i primi due gattini dopo averli partoriti.


Lo scorso mercoledì ho pensato di guardare dentro quella scatola per vedere come stavano crescendo, e ci ho trovato altri tre ospiti.
Tre piccoli gattini, due tigrati scuri ed uno maculato rosso, nati da pochissimi giorni, non più do due o tre apparentemente.
Mentre Pallina stava silenziosa ed immobile sul ripiano della scaffalatura. Era gonfia in viso e si lamentava se carezzata. Aveva le mammelle durissime e gonfie. Ho pensato che fosse stata spossata per aver allattato tutti e sette i gattini presenti nella scatola.
La mattina del giovedì Pallina era di nuovo sveglia e pimpante, pronta attorno alla ciotola in attesa del cibo.
Guardo dentro la scatola e c'era Avventura, la gattina tartarugata sua figlia, ad allattare i gattini piccoli.
Venerdì pomeriggio guardo di nuovo nella scatola, e, sorpresa, ecco spuntare altre due testoline.
Adesso dentro la scatola ci sono nove gattini, e Pallina e Avventura si danno il cambio per allattare.
Chi sia la madre degli ultimi due non lo sappiamo.


Vi racconto questa storia, oggi, perché proprio oggi è la giornata mondiale della terra.
La giornata viene commemorata in tutto il mondo, attraverso la partecipazione alla campagna “Azioni del Buon Senso”
Le azioni del buon senso non sono altro che piccoli e grandi gesti che ognuno di noi può mettere in atto nel proprio quotidiano per aver cura della natura e del Pianeta.

Vi racconto questa storia, perché sono in cerca di una soluzione di buon senso, soprattutto per il Pianeta, prima ancora che per me.
Una delle buone azioni che più di altre vengono condivise tra quelle promosse all'interno dell'Earth Day è la riduzione del consumo di carne.


Si dice che, in media, per ogni chilogrammo di carne che si ricava da un animale, quell'animale deve mangiare mediamente 10 kg di vegetali, appositamente coltivati, con uno spreco enorme di terreni fertili, energia, acqua oltre all'emissione di sostanze chimiche, altri inquinanti e gas serra.
E siccome i gatti mangiano, o forse dovrei dire, vengono alimentati, prevalentemente con carne, probabilmente, facendo una semplice sintesi, per diminuire il consumo di carne, dovrei sopprimere i gattini.

Al tempo stesso però penso, e ammesso che sia vero, che le scatolette di carne per gatti che acquisto io, sono prodotte con carni di scarto dalle filiere di lavorazione e confezionamento della carne per l'alimentazione umana. Se così fosse, i miei gattini potranno contribuire al recupero di quelli che altrimenti sarebbero rifiuti che andrebbero ad impattare con l'ambiente. E quindi sarebbe opportuno che continuassi a crescerli.
Però aumenterei la quantità di scatolette di metallo che adesso produco. Che, anche se conferite alla raccolta differenziata, e quindi recuperate e trasformate di nuovo in scatolette che conterranno di nuovo la carne per i miei gattini, innescano una filiera che tra trasporti per i recuperi, energia per la fusione e lo stampaggio di nuove scatolette, energia per la lavorazione delle carni, ed ulteriori trasporti, il cui impatto è comunque significativo.

Potrei smettere di alimentare direttamente i gattini, e lasciarli al solo cibo che riuscirebbero a procurarsi, cacciando.
Qui a Pierino ci sono già sei gatti, se ne aggiungo altri nove, tutto ciò che si muove, e che abbia una mole non più grande di loro, sparirà ben presto per un bel raggio. Andando così ad impattare sull'equilibrio delle specie che c'è in questo momento.

Già, vi ho raccontato proprio oggi questa storia, perché sono alla ricerca di una soluzione di buon senso.
Anche se penso che non ci siano grosse alternative al regalarli.
Ma non è una soluzione certa. Occorre trovare chi vorrà prenderseli...

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