martedì 3 gennaio 2012

pini, tra vento e salsedine


Alzo gli occhi per cercare l'origine,
la provenienza
di questa luce livida e radente
di questo mattino d'inverno.



Il sole è là,
di poco alto sopra i pini di Baratti.

C'è un vento leggero,
che trascina,
che muove piccole onde
sugli esili rami degli arbusti.


Ondeggiano anche le chiome dei pini,
lassù,
issate sui tronchi piegati
da anni vento e salsedine.

E' come un richiamo,
una muta canzone
orchestrata dal lento muovere delle fronde,
come a voler fare l'eco
alla nenia ritmata del mare.


Lascio la spiaggia,
e mi addentro nel labirinto di tronchi,
di aghi di pino pettinati dagli spruzzi di recenti mareggiate,
e di piste disegnate dal sole
che infila i suoi raggi
tra i rami dei pini di Baratti.


E' meraviglioso e commovente
ascoltare la danza del profumo di resina,
e quello di salsedine che si mischia ad esso,
a piccole dosi intermittenti.

Intermittenti come la brezza
che entra nella pineta
attraverso anfratti e piste
che si aprono tra la vegetazione.



Vengono le lacrime agli occhi
quando metto lo sguardo verso il mare,
verso le bocche di vento e salsedine.


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