domenica 4 dicembre 2011

ad ascoltar storie


Le giornate, specie quelle di festa, spesso hanno bisogno di essere chiuse in maniera diversa, rispetto agli altri giorni.
E' come dare risposta ad un bisogno. Come chiedere, e chiedersi, un motivo per il giorno trascorso, ma anche per quello che dovrà trascorrere.
E allora succede che si cambia rotta. Che si navighi un po' a vista, un po' senza vedere.
Come nell'attesa che passi qualcosa, qualcuno.
Oppure seguendo, curiosamente, qualche luce, qualche segnale che giunge dal fuori rotta.

Vedi muovere, vedi impegno, vedi passione e parole che la inseguono, che la nutrono, che la manifestano.


Stasera mi sono intrufolato in un porto strano, fuori della mia rotta, di una domenica lenta, tra visite a casa e visite fuori.
Una domenica scivolata via tra improbabili raggi di sole che scomparivano prima ancora di aver bucato le nuvole che hanno corso per il cielo per tutto il giorno.
Una domenica che è poi affogata nel buio e in una pioggia intermittente, spesso avvolta in folate di vento e di foglie colorate.

Il porto serale della mia domenica è stato il frantoio della Fattoria Corsini, a Fucecchio.


Avevo ricevuto un invito/comunicato-stampa dall'ElanFrantoio di Firenza Guidi, la cui attività seguo con interesse da un po' di tempo. Oggi Firenza stava conducendo un laboratorio di scrittura creativa, al quale ha dato per titolo "Microcosmi". Un sostantivo composto che anche a me piace molto usare, per la sua significatività.
I MicroCosmi di Firenza sono brevissimi viaggi, un frammento dell'infinita linea di movimento su cui scivola la vita di ciascuno.

Il programma dell'iniziativa prevedeva, quale culmine dell'attività del laboratorio, alle ore 21,30, un momento chiamato "microfoni aperti". Qui, chi ha partecipato al laboratorio, chi ha voluto scrivere prende voce per leggere i propri pezzi di fronte a chi "ama ascoltare".




Così, chi come me piace osservare, quanto ascoltare, stasera è approdato qui.
In cerca del piacere della leggerezza.
Di una storia originale, magari fuori dei comuni cliché, come chiedeva Firenza ai suoi ragazzi, sia nei temi ma quanto più nelle parole usate per raccontarla.






Firenza, aprendo la serata aveva fatto una conta, tra uomini e donne che hanno preso parte al laboratorio.
Gli uomini sono risultati in minoranza.
Non di tanto però, per essere stato un laboratorio di scrittura "creativa"—, ha precisato.

Perché Firenza ha voluto sottolinearlo? La creatività è forse una cosa per sole donne?

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