Il concerto si è svolto all'interno di Palazzo Grifoni, in una sala gremita in ogni suo posto.
Che bello!
Ho assistito all'arrivo dei musicisti, agli ultimi allestimenti della sala, alle prime prove musicali, come alle prove dei coristi.
Ho sentito la tensione e la passione che animava sia gli orchestrali che i cantanti del coro.
Ho ascoltato l'amico Andrea Carucci che suonava la sua tromba.
Ho sentito le stecche e le stonature nella ricerca degli accordi, al prolungarsi delle prove mentre la sala si andava riempiendo.
Poi è cominciato il concerto.
Il Maestro Simone Faraoni, direttore del coro, ci ha presentato il programma musicale della serata, come la colonna sonora del Risorgimento.
Il melodramma ed il canto popolare della prima metà dell'ottocento italiano, erano mezzo e risonanza delle aspirazioni politiche di libertà ed unità, che erano germogliate a seguito della "primavera francese", spinta prima e soffocata poi dall'epopea napoleonica.
Ed è proprio dal germe francese che prende il via il concerto, con l'Inno dell'Albero.
Segue "Viva l'Italia! Sacro un patto", il coro di guerrieri tratto dall'opera verdiana, La Battaglia di Legnano.
Quindi è la volta dell'Inno di Mameli.
Il Coro e la Filarmonica si alternano nella rappresentazione dei vari "pezzi" che compongono il concerto, e a volte li eseguono assieme, come il suggestivo "Va Pensiero" finale.
E' stato un assoluto crescendo di qualità e di emotività.
Bravi!
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