Pomeriggio, l'aria cambia, e cambia la luce.
Non più vivida, ma radente, di raggi tarpati, deviati.
Poi un tuono, un sussulto.
Mi volto, scruto oltre la finestra.
Un cielo ingombro, tragico, sembra disfarsi come una valanga,
sul sole, coprendolo.
Alzo gli occhi al cielo,
là, verso dove si alzava il vecchio ciliegio,
barometro del tempo di Pierino.
Il cielo è bianco, innaturale.
Altri tuoni all'orizzonte.
Oltre i tetti di San Miniato,
qualche bagliore, remoto, improvviso.
Una folata d'aria umida,
e il piazzale si macchia,
rade gocce d'acqua segnano i piastrelloni.
Un boato vicino,
Un altro boato ancora,
questo più sordo, lontano.
E poi un altro, smorto, goffo.
Il cielo si sfalda,
il fronte cupo sbiadisce.
Un tuono fioco e poi l'aria si ferma.
Qualche attimo, e torna la luce.
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