La Galleria degli Uffizi, come altri musei fiorentini, stasera è aperta in via straordinaria e gratuita, dalle ore 19.00 fino alle 23.00.
Firenze, agli occhi dei nostri bimbi, si mostra come una città in festa, dove che sia martedì o domenica, quasi non fa differenza.
Piazze e strade ricolme di persone in movimento, musicisti e giocolieri che danno spettacolo, e poi i monumenti a cielo aperto.
Sono le 20,00, e fuori dagli Uffizi una piccola coda che svanisce subito, inghiottita dall'enorme portone.
Gli Uffizi furono voluti dal Granduca Cosimo I° dei Medici per accogliere gli uffici e gli archivi di stato, che dette incarico al suo architetto di fiducia il Vasari, per progettare un imponente edificio. I lavori ebbero inizio nel 1560 e furono completati dall’architetto Buontalenti. I successori di Cosimo vi riposero collezioni di oggetti rari e preziosi, specialmente Ferdinando II e la moglie Vittoria delle Rovere. Quando la famiglia dei Medici si estinse nel 1737 le collezioni divennero inalienabili e visibili a tutto il popolo fiorentino grazie al “Patto di Famiglia”. I granduchi di Lorena accettarono il “patto” e si adoperarono per incrementare la raccolta delle opere nel corso del 1700 e 1800. Dopo l’Unità d’Italia ( 1865), gli Uffizi divennero uno dei più importanti musei del mondo.
Visitare in pochissime ore la Galleria è impossibile, ed allora ci diamo un obiettivo: i pittori del '500.
I capolavori di Raffaello, Michelangelo, Tiziano ed il Bronzino sono ospitati nelle sale opposte alla scalinata d'ingresso.
Partiamo decisi, lungo la galleria, ma l'ambiente subito ci distrae dal nostro proposito.
Passando davanti ad una delle primissime porte che si aprono sul corridoio, Franca si ferma ed esclama, interrogativa:
— Ma quello è Giotto !?. —.
E' la Madonna d'Ognisanti, meglio conosciuta come la "Maestà".
Con la sua rappresentazione dello spazio, l'attenzione alla luce che modella le figure, l'interesse per il naturale, rappresenta uno dei più significativi punti di partenza per lo sviluppo dell'arte italiana, e quindi potrebbe essere il nostro imprescindibile punto di partenza proprio per meglio osservare i maestri del '500.
Sosta devozionale, per me, davanti al ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni del Bronzino.
Quindi la visita al Tondo Doni di Michelangelo e alla Venere di Urbino, opera di Tiziano.
Ma come potevamo venir via senza aver visto le sale dedicate al Botticelli.
Con la "Nascita di Venere" e la "Primavera".
L'apoteosi delle serata, la vista dell'Annunciazione, l'opera sublime ed ineguagliabile di Leonardo da Vinci.
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