venerdì 19 agosto 2011
la fiera degli organetti a San Ruffino
La festa di San Ruffino, che si svolge il 18 ed il 19 di agosto di ogni anno, è sempre stata l'occasione per il ritorno al paese dove sono nato.
E' una festa particolare. Una piccolissima abbazia, lungo il fiume Tenna, ai primi alti colli verso i Monti Sibillini.
Quattro case lungo la strada che dal mare sale ad Amandola e poi ai monti.
La festa era fatta di pochissime cose. La messa al Santo, il mercato straordinario con i banchi e qualche giostra sparsi nel campo antistante l'Abbazia dei santi Ruffino e Vitale. E soprattutto suonatori di organetto seguiti da cantanti di stornelli in rima che si accampavano sotto le piante che si trovavano sparse per il campo.
Mi ricordo di un set di piatti in ceramica colorata comperati dalla mia mamma. Non mi ricordo però quanti anni avevo, ma sento ancora i colpi dei piatti battuti dal venditore su di un tavolo di metallo. Come mi ricordo gli occhi felici dei miei genitori per quell'acquisto.
Ci sono tornato per anni, magari non consecutivi. E ho visto questa festa perdere di colore, di suoni, e di persone.
Mi ricordo di feste alla fine degli anni novanta, anonime e svogliate, e soprattutto con pochissima musica.
Negli ultimi anni che ci sono tornato con il mio babbo, la festa aveva ripreso vigore.
C'era gente, i banchi del pesce fritto si erano moltiplicati, come i tavolini, le coperte e le tende con la gente a banchettare sparsi per ogni dove.
Nel 2007 si è costituita l’Associazione San Ruffino che raccoglie l’eredità del Vecchio Comitato Festeggiamenti, che promuoveva la tradizionale festa annuale del 18 e 19 agosto e sostenere le opere parrocchiali.
L’attuale Associazione ne continua l’opera assumendo come finalità la promozione della devozione di S. Ruffino, la manutenzione, la tutela, il restauro, il miglioramento ed abbellimento del complesso abbaziale, in particolare della chiesa e dei suoi arredi, delle opere parrocchiali, e delle adiacenze di pertinenza della parrocchia.
A tal fine, ed allo scopo di recuperare le radici della tradizione popolare della festa, a partire dal 2004, viene organizzata il 18 agosto di ogni anno: "ORGANETTI IN FIERA", RASSEGNA DI ORGANETTI IN EPOCA MODERNA.
La Rassegna, diretta artisticamente da Vincenzo Pasquali, coinvolge musicisti e appassionati di musica popolare delle varie regioni italiane.
Da sempre, infatti, il 18 e 19 agosto alla "Fiera e Festa di San Ruffino" si danno convegno i suonatori di organetto del territorio e non solo. Il valore della tradizione non lo si conferma con la mera conservazione del passato, ma attraverso la continuazione di essa, anche nell'evolversi delle tendenze di sviluppo dello studio e pratica della musica popolare, soprattutto create dai giovani musicisti.
Uno degli aspetti che sempre hanno caratterizzato questo momento di musica popolare, è il coinvolgimento dei musicisti e dei cantanti di stornelli presenti in performance improvvisate.
Nonostante la Rassegna ufficiale si sia svolta ieri, e che ha visto la partecipazione di musicisti marchigiani, umbri, laziali ma anche di altre regioni italiane, oggi, come nelle feste che ricordavo da bambino, suonatori di organetto, tamburello e strumenti musicali artigianali, hanno suonato tutto il giorno, dietro alle rime dei cantanti di stornelli. Giovani e vecchi stornellatori hanno duettato in ogni angolo della festa, con i presenti che riunivano a capannello attorno a loro.
Dal mattino presto, dopo le prime messe, lungo la strada.
All'ora di pranzo, tra cartocci di pesce fritto dell'Adriatico e bottiglie di vino,sotto l'infuocato tendone del ristorante dell'Associazione.
Nel pomeriggio sotto gli alberi e fra le giostre ancora ferme, giovani e meno giovani, musicisti e cantati, si sfidano sulle note di virtuosismi musicali, e a suon di versi, spesso irriverenti, come in una giocosa battaglia verbale.
Dove i musicisti arrivano anche a scambiarsi gli strumenti, come in una sorte di staffetta.
Fino all'ora di sera, senza fermarsi neppure durante il tramonto, con le gente venuta alla festa che si stendeva dovunque ci fosse posto, per cenare ancora con pesce fritto e verdicchio.
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