Prima pagina de La Nazione con L'ennesima immagine, e titolo, sui festini di Arcore.
Sto mangiando e penso che leggere di un ultrasettantente, e di altri vecchi, che si ritrovano più volte alla settimana a giocare con delle ventenni, quando va bene, mi avrebbero potuto rendere indigesta la maionese.
Allora prendo Il Tirreno, già aperto sulle pagine locali.
C'è un articolo sulla manifestazione tenutasi giorni addietro, a Castelfranco di Sotto, con il corteo contro il progetto del pirogassificatore per rifiuti industriali. Ci sono, sulla pagina coperta quasi per intero dall'articolo che riporta un'intervista del proprietario della società che ha chiesto di realizzare l'impianto, tre foto sulla manifestazione. In una, che riprende persone in corteo, si vedono bene dei padri di famiglia, con tanto di figlio tenuto per mano, che marciano con la sigaretta in bocca, o tra le dita.
Manifestano per la salute dei propri figli, o per il "diritto" di avvelenarli "da soli", "essi stessi"?
Urlano contro la diossina, e il messaggio, "abitudine", che mandano ai propri figli è forse quello che è meglio acquisire un vizio autodistruttivo?
Urlano contro l'inquinamento, e la proposta alternativa qual'è?
Qual'è il problema? Il fumo dell'inceneritore?
E il sistema che genera i rifiuti? Non è quello invece il problema?
Il problema non è forse che l'attuale sistema di recupero e riciclo è inadeguato?
Intanto si manifesta con la sigaretta in bocca, tenendo per mano i propri figli... Mah(!?)
Giro pagina.
Cronaca di San Miniato. Una mezza pagina sui "campi fotovoltaici" che stanno nascendo nel comune.
Troppi!, dicono qualche associazione degli agricoltori. Soprattutto di quella associazione a cui aderiscono la maggior parte degli agricoltori che ospiteranno gli impianti, di investitori terzi, sui propri terreni... Mah (!?).
Il problema non è forse che l'attuale sistema di recupero e riciclo è inadeguato?
Intanto si manifesta con la sigaretta in bocca, tenendo per mano i propri figli... Mah(!?)
Giro pagina.
Cronaca di San Miniato. Una mezza pagina sui "campi fotovoltaici" che stanno nascendo nel comune.
Troppi!, dicono qualche associazione degli agricoltori. Soprattutto di quella associazione a cui aderiscono la maggior parte degli agricoltori che ospiteranno gli impianti, di investitori terzi, sui propri terreni... Mah (!?).
Probabilmente la solita, "ottusa", non lungimiranza di certi centri di conservazione, quali sono le associazioni di categoria, farà si che gli agricoltori perderanno l'ennesima occasione.
Circa due anni fa, l'Amministrazione Comunale, attraverso una fase consultiva, aveva individuato un'area del territorio comunale, quella di minor pregio paesaggistico, e privo di vincoli ambientali. Su quell'area sono sorti progetti per quasi 70 ettari, mentre, ad oggi, esiste un solo impianto realizzato.
Forse è davvero un numero molto alto, ma ben più ridotto rispetto all'area occupata dagli insediamenti produttivi presenti nel comune, peraltro davvero fortemente impattanti, vista la vocazione all'attività conciaria.
L'articolo riporta che un consigliere regionale di opposizione si era preso a cuore la situazione, e parlava di:
devastante impatto ambientale (dato da un impianto ad emissioni zero),
deprezzamento degli immobili (realizzato sui terreni e vicino alle abitazioni di coloro che ricevono un vantaggio economico diretto),
di sostituzione si pregiati vigneti autoctoni (in un'area dove i vigneti sono stati tolti da anni, perché vi si produceva un'uva di scarsa qualità e di bassa gradazione).
Mi è bastato, ormai la maionese aveva cambiato sapore.
Così, finiti i miei giri, me ne torno a Pierino, a lavorare sui sistemi di approvvigionamento dei prodotti secondari della filiera vitivinicola.
Lungo la strada, una poiana volteggia in cielo.
L'aria è tiepida, la luce chiarissima.
Ombre e luci che si alternano tra gli olivi.
I primi fiori che si schiudono,
con Romeo e Gastone che passeggiano, così, tanto per fare qualcosa...
Altro che bar al distributore, altro che giornali, me lo dovevo mangiare qui il mio tramezzino.
Circa due anni fa, l'Amministrazione Comunale, attraverso una fase consultiva, aveva individuato un'area del territorio comunale, quella di minor pregio paesaggistico, e privo di vincoli ambientali. Su quell'area sono sorti progetti per quasi 70 ettari, mentre, ad oggi, esiste un solo impianto realizzato.
Forse è davvero un numero molto alto, ma ben più ridotto rispetto all'area occupata dagli insediamenti produttivi presenti nel comune, peraltro davvero fortemente impattanti, vista la vocazione all'attività conciaria.
L'articolo riporta che un consigliere regionale di opposizione si era preso a cuore la situazione, e parlava di:
devastante impatto ambientale (dato da un impianto ad emissioni zero),
deprezzamento degli immobili (realizzato sui terreni e vicino alle abitazioni di coloro che ricevono un vantaggio economico diretto),
di sostituzione si pregiati vigneti autoctoni (in un'area dove i vigneti sono stati tolti da anni, perché vi si produceva un'uva di scarsa qualità e di bassa gradazione).
Mi è bastato, ormai la maionese aveva cambiato sapore.
Così, finiti i miei giri, me ne torno a Pierino, a lavorare sui sistemi di approvvigionamento dei prodotti secondari della filiera vitivinicola.
Lungo la strada, una poiana volteggia in cielo.
L'aria è tiepida, la luce chiarissima.
Ombre e luci che si alternano tra gli olivi.
I primi fiori che si schiudono,
con Romeo e Gastone che passeggiano, così, tanto per fare qualcosa...
Altro che bar al distributore, altro che giornali, me lo dovevo mangiare qui il mio tramezzino.
La maionese avrebbe avuto senz'altro un sapore più fresco...
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