mercoledì 22 dicembre 2010

nel bosco, in cerca di ruscelli

La neve si è sciolta, del tutto, dopo due giorni accompagnati da una pioggia intermittente.
Il terreno si è fatto fradicio. L'acqua, centellinata dallo sciogliersi della neve, è penetrata nel profondo.
Si è insinuata tra le radici dell'erba, degli arbusti, degli alberi. Si è insinuata nelle tane, ha intriso tutto il terreno.
Ha poi iniziato a trasudare dai ciglioni, dalle scarpate, facendosi largo tra crepe e radici. Per poi trascinarsi a valle la terra stessa.
Non è come quando piove sul terreno nudo, anche se a lungo. La pioggia, cadendo, batte il terreno, ed inizia a ruscellare superficialmente.
Più la pioggia è forte, e più l'acqua corre, non si infila.
Con la neve sparita, il terreno si è fatto morbidissimo. Anche la spessa massicciata di ghiaia della strada, sembra muoversi sotto ai piedi.


L'acqua si vede sparire, ma dal fondo della valle si sente il suono sordo dell'acqua che scorre.

Con la bimba, seguiti dai nostri gatti rossi, ci infiliamo nel bosco, scendendo a valle, alla ricerca di ruscelli.





Lungo i costoni, in alto, si vede trasudare acqua dalla parete tufacea.


Subito sotto, una fiumara sottile, che ha spalmato sul terreno, sopra alle foglie secche, del limo e dell'argilla.


Scendendo ancora troviamo che l'acqua si è raccolta in un piccolo, stretto, ma veloce ruscello.
L'acqua è torbida, grigiastra, cremosa. Ricca di argilla, la deposita lungo il suo corso.





Cascatelle e rigagnoli si susseguono, scomparendo dopo un salto, riapparendo tra il folto dei rovi.

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