Oggi compie gli anni Francesca.
Oggi Francesca è diventata maggiorenne.
A Lei dedico questi pensieri (in foto).
Svaniscono le ore.
Svaniscono le ore, aspettare è come far svanire l’avvenire.
Aspettando, si tengono negli occhi i ricordi delle cose passate.
Aspettando, si tiene la porta aperta sulla strada che abbiamo di fronte, sul movimento delle cose.
Siamo in attesa, il nostro viaggio deve ancora iniziare. Abbiamo scelto una meta, ma dobbiamo ancora partire.
La stazione è crocevia di viaggi, di mete e di passaggi. L’attraversano una folla di nomadi, che cercano le loro mete, se le stanno ancora cercando, o se ce l’hanno.
Oppure sono qui, in attesa, di passaggio.
Nei tumulti delle civiltà, tra i colori degli abiti e delle facce,
tra i chiaro-scuri e la monotonia dei giorni che passano.
Ti vedi intorno camminatori che vanno cercando di bruciare il tempo, in cerca della fine della loro strada.
Lungo il transito dell’apparente movimento, la luce radente del mattino risveglia i vuoti di questo luogo, e svela le solitudini, di estranei in movimento, senza legami ne sentimento passare davanti agli occhi.
Chissà sé se ne vanno dalla questa città o dalla loro città?
Chissà sé sono viandanti che vanno in cerca di ospitalità, o sono solo di passaggio, tra luoghi
illuminati da questa stessa luce radente, o da quale altro luogo insondabile?
La risposta forse sta alla fine della strada, se mai qualcuno la raggiunge…
Svaniscono le ore, aspettare è come far svanire l’avvenire.
Aspettando, si tengono negli occhi i ricordi delle cose passate.
Aspettando, si tiene la porta aperta sulla strada che abbiamo di fronte, sul movimento delle cose.
Siamo in attesa, il nostro viaggio deve ancora iniziare. Abbiamo scelto una meta, ma dobbiamo ancora partire.
La stazione è crocevia di viaggi, di mete e di passaggi. L’attraversano una folla di nomadi, che cercano le loro mete, se le stanno ancora cercando, o se ce l’hanno.
Oppure sono qui, in attesa, di passaggio.
Nei tumulti delle civiltà, tra i colori degli abiti e delle facce,
tra i chiaro-scuri e la monotonia dei giorni che passano.
Ti vedi intorno camminatori che vanno cercando di bruciare il tempo, in cerca della fine della loro strada.
Lungo il transito dell’apparente movimento, la luce radente del mattino risveglia i vuoti di questo luogo, e svela le solitudini, di estranei in movimento, senza legami ne sentimento passare davanti agli occhi.
Chissà sé se ne vanno dalla questa città o dalla loro città?
Chissà sé sono viandanti che vanno in cerca di ospitalità, o sono solo di passaggio, tra luoghi
illuminati da questa stessa luce radente, o da quale altro luogo insondabile?
La risposta forse sta alla fine della strada, se mai qualcuno la raggiunge…
sguardo
passaggi
altri passaggi
osservando
attese
Stazione di Firenze, mercoledì 24 novembre, ore 9,00.
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