Stamani ho preso il treno. Meta, l'ufficio di Milano.
Alla stazione di San Miniato non era arrivata ancora l'alba, quando è arrivato il treno.
Da ragazzo questa stazione era per me uno dei luoghi più frequentati.
Ho preso il treno per Firenze per 7 anni.
A quest'ora, e su questo treno ho riconosciuto i passeggeri di allora. Studenti, insegnanti e qualche pendolare.
Alla stazione di Empoli il treno era già tutto pieno.
Sono salite due signore che si sono sedute nei seggiolini a me vicini.
Una, in particolare, si è seduta accanto a me.
Prima di sedersi ha steso sul sedile, che però non era sporco, una copia di "Metro".
Credo che avesse più o meno la mia età.
Ha conversato un po' con la sua amica del mondo, di abiti, di parrucchiere ed un po' è stata zitta.
Arrivati alla stazione di Firenze, si è alzata e si è diretta all'uscita, salutando la sua amica.
Si è alzata lasciando il giornale sul sedile. Subito non l'ho notato. Me ne sono accorto piuttosto quando mi sono alzato per prendere la borsa dal portabagagli.
Ho poi pensato: ”Ma guarda... Ha fatto la schizzignosa col giornale sul sedile, e poi l'ha lasciato lì...”.
Mi sono girato a guardarla che stava scendendo, tutta sorridente.
Chissà, forse avrei dovuto chiamarla e dirle: —Ma te, dove vai?...—
Nessun commento:
Posta un commento